Carrù, Italy, anni Sessanta
I miei occhi di bambino non arrivavano ancora al tavolo del ristorante “Vascello d’Oro” di Carrù, dove nonna Mariuccia stendeva la pasta all’uovo per ricavarne i prelibati tajarin (tagliolini). Così, nonno Filippo prendeva una sedia e un piccolo mattarello, in modo tale che io potessi creare la mia pressia.
Pressia, in dialetto piemontese, è l’arte di tirare la pasta con il mattarello: un lavoro di forza e precisione, perché è proprio lo spessore della pasta a fare la differenza nella preparazione dei tajarin, delle tagliatelle e delle pappardelle.
I miei nonni mi hanno insegnato molto e mi hanno trasmesso la passione che ancora oggi metto nel fare la pasta all’uovo e nel produrre le specialità della gastronomia italiana. Pertanto ho deciso di render loro omaggio creando il marchio Filippo Filippi, che porta il nome di mio nonno e l’immagine sorridente di mia nonna.